La storia
Il Santuario di Polsi (S. Luca – RC), il più importante della Calabria, sorge in una valle incassata tra i contrafforti dell’Aspromonte, incorniciato da un paesaggio particolarmente aspro e pittoresco.
Un racconto popolare vuole che nei pressi del Santuario ci fosse l’antro della Sibilla che, sconfitta, dovette cedere il passo alla Vergine. Un’antica tradizione parla della visione avuta da un pastore che si era recato in quei luoghi alla ricerca di un giovenco smarrito: l’ha ritrovato mentre inginocchiato adorava la Croce; un’altra ancora ne fa risalire l’origine al conte Ruggero di Altavilla (sec. XI).
Storicamente certa è la presenza dei Basiliani a Polsi, nel cui cenobio si venerava un’immagine di Maria.
Verso la fine del 1400 il monachesimo basiliano si estinse in Calabria e il Santuario di Polsi andò incontro a secoli di decadenza. Risorse con Mons. Del Tufo, Vescovo di Gerace dal 1730 al 1748. Da allora è stato un continuo crescendo, sia per le costruzioni, sia per la presenza dei pellegrinaggi (dette “carovane”).
L’immagine che si venera a Polsi – una imponente Statua in pietra siracusana, che raffigura la Madonna seduta con il Bambino sulle ginocchia – fu recata sul posto, proveniente dalla Sicilia, nel 1560.
La prima incoronazione della Madonna di Polsi avvenne nel 1881; se ne ripeté il rito nel 1931 e nel 1981 alla presenza di una moltitudine devota e festante.